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Caso Di Girolamo

COMUNICATO  STAMPA del 24 febbraio 2010

Di fronte ai fatti gravissimi di oggi che colpiscono penalmente Nicola Di Girolamo, Mirko Tremaglia e il CTIM – Comitato Tricolore per gli Italiani nel mondo - chiedono che il Senato venga chiamato immediatamente ad esaminare la decisione del 20 ottobre 2008 della Giunta delle Elezioni del Senato che approvava la proposta di annullamento dell’elezione del Senatore Nicola Di Girolamo e che nella seduta del 29 gennaio 2009 il Senato stesso aveva sospeso.

Nicola Di Girolamo ha falsamente rappresentato la sua residenza in Belgio, ingannando nelle elezioni decine di migliaia di elettori, come è apparso inequivocabilmente davanti alla Giunta delle Elezioni del Senato che in data 20 ottobre 2008 ha ordinato l’annullamento della sua elezione, rispettando così la nostra Costituzione.

L’intera vicenda della elezione al Senato di Nicola Di Girolamo costituisce un vulnus che colpisce la legalità e la costruzione istituzionale per la quale si è lottato 40 anni in nome degli Italiani residenti all’estero. La scelta di riservare loro il diritto di elettorato sia attivo che passivo è stata ampiamente valutata e condivisa dalla maggioranza del Parlamento ed è stata garantita dai nuovi articolo della Costituzione.

Ricordiamo che Nicola Di Girolamo è stato bocciato come Senatore: non è mai stato Senatore.

La decisione della Giunta delle Elezioni del Senato doveva essere confermata o respinta. Invece, con un espediente procedurale, non venne ne approvata ne respinta, ma venne sospesa.
In tal modo il Di Girolamo usurpò il titolo e le funzioni di Senatore. Per essere ancora più chiari: non essendo mai stato dichiarato Senatore usurpò lo stipendio mensile di Senatore.

Vi è evidentemente una questione costituzionale - già sollevata dall’Avv. Raffaele Fantetti, che è il primo dei non eletti - che io riprenderò nella sede competente.

Le gravissime accuse di oggi denunciano lo scandaloso comportamento del Di Girolamo.
Tremaglia, già nel 2008, aveva proposto denuncia per alcuni degli stessi reati per i quali oggi si procede nei confronti del Di Girolamo.

 On. Mirko Tremaglia